Oltrepo Mantovano

dizionario del Po

alzaia   strada fiancheggiante la sponda che veniva usata per trainare contro corrente le barche e i battelli.

“Non dimenticherò mai l’immagine di quei due uomini che camminano avanti e indietro cercando la loro barca sull’alzaia con una cima nella mano. Se ne vedono molte di scene buffe lungo il fiume, in fatto di rimorchi.” Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca (per non parlar del cane)

argine   terrapieno che serve a contenere le acque di piena di un corso d’acqua. Gli argini si distinguono, con qualifiche diverse, a seconda della posizione e della funzione in riferimento al livello delle acque: acque medie, acque alte e massima piena.

argine maestro   è il più distante dal letto del fiume e il più alto dovendo assicurare il contenimento della portata di massima piena: è insommergibile e racchiude il territorio detto di golena.

A t’sè drit c’mè l’ársan ad Po!

bosco igrofilo   foresta che vegeta su terreni ricchi d’acqua, ove talvolta si hanno fenomeni di ristagno, dominata da salice bianco, pioppi bianco e nero, farnia, olmo e accompagnati da una componente arbustiva costituita principalmente da sambuco nero, pallon di maggio e frangola. Lo strato erbaceo può essere occupato dal favagello, accanto a specie spesso esotiche e infestanti. Caratteristica è l’abbondanza di specie lianose, come per esempio il luppolo, la vite e lo zucchino americano.

bosco ripariale   la vegetazione lungo i bordi del fiume è chiamata ripariale, dal latino ripa, che significa “riva, sponda” ed è caratterizzata da piante igrofile. Le zone ripariali rivestono un importante significato nell’ecosistema, nella gestione ambientale e nell’ingegneria civile, a causa del loro ruolo nella conservazione del suolo, della loro biodiversità e dell’influenza che hanno sugli ecosistemi acquatici.

bosco planiziale   foresta anticamente presente nella pianura Padana e che oggi sopravvive in limitate aree scampate al disboscamento e alla conversione agricola effettuata nei secoli xi-xx.

bugno   specchio d’acqua generalmente circolare, di piccole dimensioni ma profondo anche diversi metri, che si forma a causa della rottura dell’argine e del moto vorticoso delle acque in uscita che vi si genera. È connotato da acque ferme e, spesso, dalla ricchezza di vegetazione e animali.

dormitorio   luogo in cui uccelli di diverse specie gregarie si riuniscono in massa per dormire nella stagione autunno-invernale.

garzaia   luogo in cui nidificano collettivamente le specie di Aironi (fam. Ardeidi) con abitudini coloniali. Diverse specie di Ardeidi, infatti, prediligono costruire i nidi molto vicini, anche sullo stesso albero o arbusto a distanza di pochi metri dal nido limitrofo. La garzaia è spesso di dimensioni contenute, generalmente si trova in un luogo difficilmente accessibile ed è costituita da una formazione arborea o arbustiva posta nei pressi di uno specchio d’acqua o all’interno di un canneto.

golena   spazio piano compreso tra la riva del fiume e gli argini maestri. La golena è talvolta di così vaste dimensioni che il fiume non risulta visibile dall’argine maestro e occorrono diversi chilometri per raggiungere la riva.

lànca a bràss   “Braccio secondario del canale. Specchio d’acqua, in genere a forma di mezzaluna, con pochissima corrente, che formava un braccio fra una sabièra e la piarda, quando un Po alto si ritirava dopo aver sommerso le sabbie e aver creato un meandro di corrente secondaria, debolissima, lungo la piarda stessa. Se la lanca era alimentata in via subalveare durava tutta l’estate, l’acqua era trasparente e verdazzurra, spesso profonda anche tre-quattro metri. Dalla riva vedevamo le bolle sbucare dal fondo: un fichét e si andava a bere!” Sandro Tedeschi, A Luzzara. Dizionario di Po e di robinie

manico di paiolo   tratto d’argine ricostruito intorno a un bugno dopo la piena a forma, appunto, di manico di paiolo.

palude (valle)   area, più o meno vasta, di terreno impermeabile o insufficientemente drenato, nella quale le acque piovane o i corsi d’acqua alimentano un bacino di raccolta, di solito poco profondo, spesso occupato da una vegetazione particolare detta elofitica.

morbida   la piena primaverile, dovuta prevalentemente al disgelo delle nevi, che sale lentamente e lentamente ridiscende.

piarda   sponda fluviale, un tempo destinata ad attracco delle imbarcazioni che trasportavano merci lungo il fiume. La navigazione sul fiume era la forma di trasporto più rapida ed economica in un’epoca di scarsità di strade, perlopiù sterrate. Vicini alle piarde venivano ancorati i famosi Mulini del Po, attivi ancora nei primi decenni del ’900.

“ ... Scacerni aveva fatte da tempo le opportune ricognizioni lungo le rive e il corso del fiume, per scegliere la piarda, ossia il luogo dove si fissava a lavorare un mulino.” Riccardo Bacchelli, Il mulino del Po

Quando la sponda fluviale corrisponde alla scarpata arginale, non esistendo lapiarda, l’argine stesso viene denominato “in froldo”.

sabbione   barra fluviale sabbiosa, distesa di sabbia.

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