di territorio protetto che racchiudono uno spaccato degli ambienti più significativi della natura dell’Oltrepò.
Esempio unico di palude pensile e ultima testimonianza delle Valli Grandi Veronesi, un vastissimo sistema palustre di oltre 30.000 ettari completamente bonificato, racchiude estesi canneti e cariceti e ospita ben 175 specie di uccelli.
Custodisce il secondo bosco spontaneo più grande della provincia di Mantova, ma nell’area protetta accanto a quelli forestali sono presenti tutti gli ambienti tipici del Grande Fiume: lanche morte e lanche attive, pareti sabbiose e sabbioni.
È l’unica isola del Po la cui presenza è accertata già dal XVII secolo e che fu stabilmente abitata fino alla seconda metà del Novecento. Oltre a un interessante nucleo edilizio ottocentesco sono presenti un raro bosco planiziale, un pioppeto dimostrativo e alcuni superbi alberi monumentali.
Racchiude il tratto terminale del Secchia e si caratterizza per i tormentati meandri del fiume e per la presenza di imponenti manufatti idraulici che testimoniano la millenaria opera di governo delle acque delle genti dell’Oltrepò mantovano.
Nato dal ripristino ambientale di tre cave di argilla è costituito da un vasto parco urbano, da un’area archeologica di età romana in cui sorge la Chiesa matildica di San Lorenzo e dall’Oasi Falconiera destinata alla conservazione della natura con ben 180 specie di uccelli.
Ospita vasti e recenti boschi ripariali, pioppeti, seminativi, saliceti spontanei, sabbioni, zone umide in corrispondenza di vecchie cave di argilla e bugni. Gli interventi di riqualificazione naturalistica effettuati dal 2000, hanno portato alla messa a dimora di oltre 300.000 piante.
Deve il proprio nome alla presenza di una delle prime colonie di gruccioni insediatesi lungo il Po mantovano. Vi si rintraccia il tradizionale paesaggio del basso corso del fiume costituito da golene chiuse coltivate, boschi idrofili, lanche e sabbioni. Molto rilevanti gli impianti idrovori dell’Agro Mantovano-Reggiano e della bonifica di Revere.
Suddivisa in quattro comparti territoriali, con i suoi oltre 7.000 ettari di estensione è la più grande area protetta del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano e racchiude tutte le espressioni naturali (acque correnti, sabbioni, lanche, bugni, boschi ripariali) tipiche del Grande Fiume.
Boschisaliceti, boschi di querce, olmi e pioppi
Fiumi e goleneacque correnti, sabbioni, boschi ripariali, lanche attive e lanche morte, bugni, pioppeti, seminativi
Paludicanneti, cariceti, ambienti acquatici
Campagnaboschetti planiziali, siepi, filari, rivali di platano, alberi isolati, vegetazione delle sponde dei fossi e dei canali, ambienti acquatici dei fossi e canali, maceri e cave dimesse, prati permanenti, medicai, frutteti e vigneti, pioppeti, arboreti da legno, seminativi
IL TARABUSO abita la Palude di Ostiglia, unica palude “pensile” d’Italia perché, a causa delle bonifiche e del compattamento dei suoli circostanti, è 2 metri più alta della campagna intorno! Il Tarabuso vive e si muove tra le canne, ma è difficilissimo vederlo perché se si sente minacciato distende il collo verso l’alto e si mimetizza perfettamente come un ciuffo di vegetazione!
Il luccio (Exos lucius) è caratterizzato dalla bocca a “becco d’anatra”, dotata di robusti denti aguzzi.
specie di animali alcune delle quali di assoluta importanza a livello europeo, come ad esempio l’airone rosso, il falco di palude, la rana di Lataste....