Mario Soldati concludeva nel 1958 la storica trasmissione Viaggio nella valle del Po alla ricerca di cibi genuini proprio con il Parmigiano Reggiano (“re dei formaggi”) e le pere, accoppiata di raffinatissima semplicità. Diceva che conoscere un paese è praticare la cucina della gente che lo abita.
Il Parmigiano Reggiano conserva da sempre un fortissimo legame con il territorio, tutelato fin dalla prima metà del ’900 dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e oggi garantito a livello europeo dal marchio di D.O.P.: deve essere prodotto, trasformato e lavorato esclusivamente nella zona d’origine. L’Oltrepò mantovano è l’unica fascia territoriale di produzione al di fuori dell’Emilia. È un formaggio a pasta dura, completamente naturale: latte, caglio e sale, senza l’aggiunta di alcuna sostanza chimica. Le caratteristiche che lo rendono unico sono, l’alimentazione delle bovine, basata unicamente sui foraggi locali freschi o conservati per essiccazione, non insilati; la lavorazione, si fa una sola volta al giorno, con il latte intero della mungitura del mattino unito a quello munto la sera prima, scremato in apposite vasche; il caglio, solo di origine animale e, infine, la stagionatura minima di 12 mesi.
Ogni caseificio è identificato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano con un codice ed ogni forma deve essere marchiata con esso, in modo che sia sempre possibile sapere da chi, dove e quando il Parmigiano è stato prodotto.